Nel quadro del Cinema Privato possono essere compresi tutti quei materiali audiovisivi (in pellicola o su supporto elettronico) nati al di fuori delle strutture industriali di produzione dell’immagine e realizzati, a partire dai primi decenni del secolo scorso, da gente comune e da “autori” esclusivamente motivati da un’intenzione documentario-espressiva delle più diverse occasioni esistenziali.
Un cinema di prossimità, che raccoglie prevalentemente immagini “familiari”, nel doppio senso del vincolo parentale ma anche topografico o semplicemente della consuetudine affettiva con la materia filmata.
Un cinema che riesce a comunicare, a volte attraverso la pura giustapposizione della pellicola impressa, altre volte rielaborando materiali individuali, diaristici, autobiografici, memorie familiari proprie o altrui, e che spesso si risolve nella proposizione di “interni di famiglia”, videolettere, videodiari, ritratti e analoghe forme personali d’espressione.